di Redazione
(fonte Ufficio Stampa Basket School Martina)
MARTINA FRANCA- Alla vigilia di Basket School Martina-Magic Galatina valevole per il quinto turno del Campionato Regionale di Serie D in programma sabato 10 novembre, è l’ala grande Gianluigi Ruggiero a fare un primo bilancio della stagione amaranto. “Stiamo crescendo. L’obiettivo? Lo deciderà il campo!”
Sabato 3 novembre contro l’Ostuni, il secondo successo per la Basket School nel campionato regionale di Serie D. Gianluigi, qual è lo stato d’animo in casa martinese?
«Con il passare del tempo, sta crescendo la consapevolezza nei nostri mezzi e la vittoria contro Ostuni – in una situazione d’emergenza – ci ha dato molta fiducia per il futuro. Le vittorie, si sa, innalzano il morale del gruppo. Ora vogliamo continuare su questa strada e ottenere quante più vittorie possibili».
Nell’ultimo turno, la Basket School ha ospitato al “da Vinci” una delle squadre più attrezzate del girone battendola per 61 a 53: l'Ostuni..
«Alla vigilia non so quanti avrebbero puntato su di noi considerate le assenze. Abbiamo dimostrato la crescita del gruppo e la voglia di riscattare la sconfitta di Monopoli, dove abbiamo peccato di poca lucidità. Una lucidità che invece abbiamo avuto nei momenti più difficili contro Ostuni, lottando uniti per la vittoria».
In cima alla classifica il Mesagne con otto punti, poi Basket School e altre sei squadre a quota quattro. Ti aspettavi una classifica così piatta dopo quattro giornate?
«Onestamente, guardando i roster all’inizio della stagione, avevo pronosticato un campionato molto equilibrato, e i risultati mi stanno dando ragione. Credo che un’idea sulle nostre ambizioni – e di quelle delle avversarie – l’avremo al termine del girone d’andata».
Quale ruolo può recitare la Basket School nel campionato di Serie D?
«La Basket School può solo migliorare e crescere insieme, allenandosi e faticando uniti in settimana. Si stanno innescando meccanismi che solo qualche giornata non c’erano. I ragazzi si stanno sentendo tutti a proprio agio, considerato che per molti si tratta della prima esperienza in un campionato senior: il loro è un prezioso contributo. Con il lavoro, la volontà e lo spirito di sacrificio di ognuno di noi possiamo toglierci tutti insieme davvero delle belle soddisfazioni».
Quali sono, secondo te, le più attrezzate del girone?
«Sicuramente Mesagne: ha mantenuto la stessa ossatura dello scorso anno in C Regionale, aggiungendo un ottimo play come Crovace. Il Santa Rita dirà la sua in quanto ha lo stesso gruppo affiatato che ha ben figurato nella scorsa stagione. Due ottime squadre sono anche Monopoli e Ostuni. Queste squadre si giocheranno il campionato, ovviamente (ride, ndr), insieme a noi».
Quali sono le tue ambizioni personali per la stagione?
«Chi mi conosce lo sa benissimo: quando entro in campo, non ho altri obiettivi se non la vittoria; odio perdere anche al campetto tra amici. La mia ambizione - e penso valga per tutti i compagni - è la ricerca continua del miglioramento, giorno dopo giorno, per arrivare quanto più in alto possibile… poi, si vedrà!».
Che emozione si prova nel ritornare a giocare per i colori della propria città?
«Indubbiamente, è una bella sensazione. Sentire il proprio tifo incitare la squadra, è sempre qualcosa di molto emozionante».
Nel prossimo turno in programma sabato 10 novembre, di scena al “da Vinci” di Martina Franca il Galatina. Che gara ti attendi?
«Il Galatina ha i nostri stessi punti, pertanto dobbiamo sfruttare al meglio il fattore campo, se vogliamo continuare a inseguire obiettivi prestigiosi».
Come consideri la risposta del pubblico martinese in questa prima fase?
«Mi aspettavo un pubblico meno presente, ne sono stupito. Già nel primo turno (con il Lecce, ndr) fui entusiasta del nutrito gruppo al seguito. In casa è bello vedere gli spalti abbastanza pieni, sarebbe stupendo vederli completamente occupati. In casa il pubblico può fare la differenza, rappresentando l’uomo in più».
Hai un messaggio per la tifoseria amaranto?
«Più che un messaggio, è un invito per coloro che già ci seguono: spargete la voce tra amici e parenti, anche se “estranei” a questo sport. Sapremo vivere delle belle emozioni. Un grande pubblico, lo ripeto, può essere determinante per i successi di squadra».
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