Golf, Ryder Cup: Europa, la grande rimonta e gli Usa vengono beffati

di Redazione
BARI (SPORTEVAI) - Nella Ryder Cup 2012 è successo quello che dopo i primi giorni di gare era impronosticabile: la vittoria in rimonta dell'Europa sugli Stati Uniti che, a dir poco, stavano dominando fino all'inizio dell'ultimo giro. Da 10-6 al 14½-13½: statunitensi ko; nel segno di Seve Ballesteros e le lacrime del capitano José Maria Olazabal che all'amico e compagno spagnolo morto lo scorso anno ha voluto dedicare la coppa che resta nel Vecchio Continente, dal Galles, sede dell'edizione di due anni fa a Chicago. LA GRANDE RIMONTA. La vittoria per 14.5 a 13.5 l’hanno sigillata il tedesco Martin Kaymer (contro l'americano Steve Stricker) e l'italiano Francesco Molinari, che alle ultime buche consegnavano il punto e mezzo necessari per la vittoria. Esultanza da stadio per Francesco Molinari che pareggia nell'ultima buca contro Tiger Woods e conquista il mezzo punto decisivo. L'Europa ha ribaltato la situazione con i singolari (8 vittorie, 3 sconfitte e un pari). Scatenati Donald, Poulter, McIlroy, Rose e Lawrie completamente plasmati rispetto a quelli delle prime buche. Il capitano americano Davis Love III aveva piazzato una serie di colossi nelle prime partite della giornata, per cercare di chiudere subito i conti e scoraggiare gli avversari. PERSONAGGI. Poulter è l'eroe della Ryder. Lo spiritato inglese che era riuscito a tenere in corsa i compagni con una serie di putt impossibili.Il punto del sorpasso è stato invece firmato dallo spagnolo Garcia contro Furyk. Poi, determinante Kaymer, che contro Stricker ha messo fine alla contesa. Contributo importante anche quello di Molinari nel pari con Woods all'ultimo match. LE IMPRESSIONI. Per l'Europa vittoria n°5 nelle ultime 6 edizioni. Jose Maria Olazabal, capitano dell'Europa: “Al meeting di sabato sera ho detto ai miei boys che io ci credevo ancora e che sarebbe bastato essere più brillanti sui green per avere una possibilità e cambiare il corso degli eventi”. Il tedesco Kaymer: “Per un attimo ho pensato al celebre putt da un paio di metri sbagliato dal mio connazionale Bernhard Langer nel ’91 che costò la Ryder. Ma mi sono detto: 'so esattamente cosa devo fare e non permetterò che accada di nuovo'”.




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